Fringe Benefit per i lavoratori dipendenti – Le novità del 2025

La Legge di bilancio 2025 ha confermato per il triennio 2025 – 2027 l’innalzamento della soglia di non imponibilità per l’assegnazione di beni e servizi ai lavoratori dipendenti, confermando la soglia di 1.000 euro per la generalità dei percettori innalzabile a 2.000 euro in presenza di figli a carico.

Tra i fringe benefit erogabili abbiamo:

  • Uso a fini anche personali di beni di proprietà aziendale (autovetture, telefono aziendale, pc, tablet ad esempio)
  • Servizi di trasporto collettivo
  • Asili aziendali
  • Polizze assicurative
  • Prestiti aziendali
  • Pagamento delle utenze domestiche per l’abitazione principale
  • Pagamento delle spese di affitto o per gli interessi sul mutuo dell’abitazione principale

Nel caso di erogazione dei benefit sopra indicati, qualora di importo non superiore ai limiti sopra indicati, questi saranno totalmente esenti da contribuzione e tassazione. Viceversa, qualora tali limiti venissero superati, l’intero valore del benefit sarà assoggettato a contribuzione e tassazione.

Con riferimento alle spese sostenute per l’abitazione principale, l’Agenzia ha precisato che le spese devono riguardare immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti sulla base di un titolo idoneo dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, nei quali il dipendente o i suoi familiari dimorino abitualmente, a condizione che ne sostengano effettivamente le relative spese.

Adempimenti del lavoratore

Ai fini della applicazione della soglia maggiorata di 2.000 euro il dipendente dovrà presentare una dichiarazione di spettanza di tale agevolazione al datore di lavoro. La dichiarazione può essere presentata senza alcun particolare formalismo su un modello predisposto dal datore di lavoro e deve riportare l’indicazione dei figli fiscalmente a carico. Si ricorda che la normativa considera figli fiscalmente a carico i figli con un reddito inferiore a 2.840,51 euro innalzabile a 4.000 euro per figli di età non superiore a 24 anni, e la condizione di figlio fiscalmente a carico deve essere verificata con riferimento al 31 dicembre di ogni anno.

Adempimenti del datore di lavoro

Maggiori sono gli adempimenti a carico del datore di lavoro, che dovrà poter dimostrare la correttezza del proprio operato.
Oltre quindi alla conservazione della dichiarazione relativa ai figli a carico, il datore di lavoro, nel caso di rimborso delle spese sostenute dal dipendente relative all’abitazione principale, dovrà procedere alla conservazione di tutti i documenti comprovanti il sostenimento di tale spesa (fatture e quietanze ad esempio) e tale conservazione dovrà essere effettuata nel rispetto della normativa e principi applicabili al trattamento dei dati personali.

In alternativa, il datore di lavoro potrà acquisire una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che il lavoratore dovrà consegnare in modo da attestare la sussistenza di tutti i presupposti per il riconoscimento del benefit. La dichiarazione dovrà anche attestare la circostanza che tali spese non siano già state oggetto di richiesta di rimborso, totale o parziale, anche presso altri datori di lavoro.

Infine il datore di lavoro, nel caso di presenza di RSU, dovrà procedere ad informare la stessa entro la chiusura dell’anno solare circa l’applicazione di tali agevolazioni.

Interpello n.5/25

Da ultimo è opportuno evidenziare quanto riportato dalla risposta dell’Agenzia delle Entrate riportata nell’interpello n. 5 del 15 gennaio 2025.

In particolare, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che, nell’ambito di definizione di documenti di legittimazione validi per l’erogazione dei fringe benefit (ad es. voucher), questi possono anche essere erogati tramite una apposita carta di debito utilizzabile esclusivamente per tali spese.

La carta dovrà ovviamente rispondere alle stesse caratteristiche degli altri documenti di legittimazione e quindi:

  • Non deve essere monetizzabile e/o convertibile anche solo parzialmente in denaro
  • Deve essere nominativa e quindi utilizzabile esclusivamente dal dipendente (e non da suoi familiari ad esempio)
  • Non deve essere cedibile o commercializzabile
  • Deve essere utilizzabile esclusivamente presso esercizi commerciali aderenti al circuito del provider che svolgono attività d’impresa nei soli settori preventivamente individuati come potenziali erogatori di fringe benefit per i propri dipendenti.

Vuoi saperne di più? Contattaci!

Condividi