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La normativa attualmente in vigore prevede che tutte le prestazioni decommercializzate vengano considerate escluse dall’applicazione IVA ai sensi dell’art.4 del DPR 633/1972 e quindi non assoggettate ad alcun obbligo di fatturazione. Si tratta delle operazioni rese, da vari tipi di associazioni, nei confronti di associati a fronte di corrispettivi specifici o contributi supplementari.
Il D.L. 146/2021, al fine anche di sanare una anomalia normativa contestata dalla Comunità Europea, ha previsto che queste prestazioni vengano attratte nel campo di applicazione dell’IVA, considerando tali operazioni non più escluse ma esenti. L’applicazione di tale nuova normativa sarebbe dovuta entrare in vigore a partire dal 1 luglio 2024, ma il DdL di conversione del Decreto Milleproroghe prevede lo slittamento dell’entrata in vigore al 1 gennaio 2025.
Questo slittamento consentirà da un lato alle ASD e SSD maggior tempo per adeguare la propria organizzazione alle nuove disposizioni e dall’altro al legislatore di intervenire al fine di armonizzare le nuove disposizioni con quanto già introdotto dalla L. 112/2023 che prevedono già l’inclusione delle prestazioni di servizi strettamente connessi con la pratica dello sport, compresi quelli didattici e formativi rese nei confronti delle persone che esercitano lo sport o l’educazione fisica resi da organismi senza fine di lucro nelle operazioni esenti ex art. 10 del DPR 633/1972. Tale disposizione, entrata in vigore ad agosto dello scorso anno, non ha trovato altresì attualmente applicazione stante il contrasto con la disposizione di cui al D.L. 146/2021.
Si ricorda che, dal punto di vista operativo e fiscale, la normativa ha un notevole impatto sulle ASD e SSD. Se infatti fino ad oggi le prestazioni erogate potevano essere certificate ai propri iscritti tramite normali ricevute non fiscali, con l’entrata in vigore del D.L. 146/2021, salvo eventuali modifiche e/o semplificazioni, si dovranno adottare gli adempimenti fiscali previsti dalla normativa, ivi incluso l’emissione di fattura elettronica, di tutte le prestazioni rese nei confronti dei propri iscritti e/o tesserati.
Stante poi il principio di esenzione, il corrispettivo specifico percepito non varierà (se una attività didattica oggi al socio o tesserato costa € 100,00 anche con la nuova normativa avrà sempre lo stesso prezzo) ma sicuramente aumenteranno gli adempimenti che le organizzazioni dovranno porre in essere a seconda anche del regime contabile adottato.